Il mercato del cloud in Italia continua a espandersi a ritmo sostenuto, registrando una crescita del 24% nel 2024. Con un valore complessivo di 6,8 miliardi di euro, il cloud sta diventando il fulcro dell’innovazione e della trasformazione digitale delle imprese italiane, grandi e piccole. La spinta verso soluzioni cloud-native, accompagnata dall’integrazione di tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI), sta rimodellando il panorama tecnologico del Paese. È quanto emerge dall’ultimo report dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, giunto alla sua quattordicesima edizione.
La crescita del cloud in Italia: numeri e trend
Nel 2024, il mercato del cloud in Italia ha registrato il suo tasso di crescita più alto degli ultimi anni, con un incremento del 24% rispetto al 2023. Questo risultato è significativo, considerando che le piccole e medie imprese (PMI) italiane, tradizionalmente più caute nell’adozione di nuove tecnologie, hanno iniziato a investire maggiormente in soluzioni cloud pubbliche e ibride. La spesa complessiva delle PMI per queste tecnologie ha raggiunto 581 milioni di euro, con un aumento del 21%.
Anche le grandi imprese hanno accelerato la loro transizione verso il cloud. L’84% di queste ha migrato una parte o la totalità dei dati critici legati alle attività di core business, segno di una crescente fiducia nel cloud come infrastruttura sicura ed efficiente. Il fenomeno della “repatriation”, ovvero il ritorno ai sistemi on-premise, è limitato al 2%, evidenziando come la migrazione al cloud non sia solo una scelta tecnologica, ma una decisione strategica di lungo periodo.
Intelligenza Artificiale: il motore della crescita del cloud
Il legame tra intelligenza artificiale e cloud è indissolubile, con il cloud che rappresenta la piattaforma abilitante per lo sviluppo e la sperimentazione dell’AI. Soluzioni come il Platform as a Service (PaaS) e il Software as a Service (SaaS) stanno crescendo a ritmi elevati proprio grazie all’integrazione di componenti di intelligenza artificiale. Il PaaS, che consente alle imprese di sviluppare applicazioni personalizzate utilizzando moduli AI, ha registrato un incremento del 23%, raggiungendo un valore di 845 milioni di euro. Il SaaS, invece, ha raggiunto 1,8 miliardi di euro (+21%), facilitando l’automazione dei processi aziendali, dalla gestione documentale alla collaborazione interna.
L’intelligenza artificiale non solo trae vantaggio dall’infrastruttura cloud, ma contribuisce anche a migliorare la gestione e la governance delle piattaforme cloud stesse. Strumenti basati sull’AI, come quelli utilizzati per la gestione delle spese e la sicurezza informatica, sono essenziali per le aziende che faticano a mantenere sotto controllo la complessità dei sistemi cloud. Infatti, il 58% delle organizzazioni ha difficoltà nel governare la spesa legata ai servizi cloud, e il 54% soffre della mancanza di competenze adeguate.
Le sfide della governance e della sicurezza nel cloud
Nonostante la crescita esponenziale, il percorso verso una piena maturità nell’utilizzo del cloud non è privo di ostacoli. La gestione della spesa e la sicurezza sono due delle principali sfide che le aziende devono affrontare. Da un lato, il 58% delle grandi organizzazioni dichiara di incontrare difficoltà nel controllo dei costi legati ai servizi cloud. Le soluzioni cloud sono caratterizzate da una notevole flessibilità, ma questo comporta una complessità nella gestione delle risorse, che spesso porta a spese impreviste.
Dall’altro lato, la sicurezza rimane una priorità per il 43% delle imprese, che continua a evidenziare lacune nella protezione dei dati e delle applicazioni in cloud. La gestione di infrastrutture ibride e multi-cloud, oltre alla crescente necessità di compliance normativa, complica ulteriormente il quadro. In questo contesto, i tool basati sull’intelligenza artificiale giocano un ruolo cruciale, fornendo soluzioni avanzate per la prevenzione delle minacce e l’automazione delle risposte agli incidenti.
L’evoluzione del paradigma cloud-native
Il paradigma Cloud-Native, basato sull’adozione di architetture modulari, container e microservizi, sta progressivamente diventando lo standard per le aziende italiane. La flessibilità e scalabilità offerte dal cloud-native sono fondamentali per lo sviluppo di nuovi servizi digitali e per la modernizzazione delle applicazioni legacy. Le imprese che hanno fatto scelte affrettate in passato, spesso legate a esigenze di migrazione rapida, stanno ora rivedendo le loro strategie attraverso il refactoring architetturale, che consente di ottimizzare le applicazioni per un ambiente cloud.
In questo contesto, la ripatriation, ovvero il trasferimento di dati e applicazioni dal cloud pubblico a sistemi on-premise, è un fenomeno marginale, coinvolgendo solo il 2% delle aziende. Questo dimostra la solidità della fiducia nel cloud come pilastro della strategia IT aziendale.
Il futuro del cloud in Italia: AI e sostenibilità
Il cloud, insieme all’intelligenza artificiale, è destinato a giocare un ruolo sempre più centrale nel futuro tecnologico del Paese. Le potenzialità offerte dall’AI non riguardano solo l’efficienza operativa, ma anche la sostenibilità. Il cloud, infatti, offre soluzioni energeticamente più efficienti rispetto alle infrastrutture on-premise, riducendo il consumo di risorse e migliorando la gestione dell’impatto ambientale delle attività digitali.
Inoltre, l’evoluzione delle tecnologie cloud e AI richiederà un costante aggiornamento delle competenze. Le aziende dovranno investire non solo in tecnologie, ma anche in formazione, per garantire che i loro team siano preparati a cogliere le opportunità offerte dalle nuove soluzioni digitali. Il 54% delle imprese italiane segnala una carenza di competenze adeguate, sottolineando la necessità di programmi di formazione mirati per preparare le future generazioni di lavoratori digitali.
Un percorso di crescita lungo ma irreversibile
Il mercato del cloud in Italia è destinato a continuare la sua espansione, spinto dalla crescente adozione di soluzioni AI e dalla necessità di modernizzare le infrastrutture aziendali. Le sfide legate alla governance e alla sicurezza, se affrontate correttamente, possono essere trasformate in opportunità per rendere le aziende italiane più competitive e resilienti. La trasformazione digitale non è solo una questione tecnologica, ma un percorso culturale che coinvolge ogni aspetto dell’organizzazione, dalle infrastrutture ai modelli di business, passando per le competenze del capitale umano.
