Presupposto fondamentale degli sviluppatori, le API REST permettono e facilitano lo sviluppo di servizi web. Ecco cosa sono e quali benefici apportano


Molte delle più famose Web company e delle società che forniscono servizi cloud utilizzano API REST per le loro applicazioni. Qualche esempio? AWS, Facebook, Google, ma anche Twitter, Instagram, PayPal e YouTube.

Le API REST sono diventate sempre più popolari tra gli sviluppatori, come parte di un approccio ai servizi Web. Talvolta indicate anche come API RESTful, sono uno stile di progettazione che ha conosciuto una diffusione notevole. Sono costruite per sfruttare i protocolli preesistenti all’interno di un ambiente, più comunemente su HTTP.

Da quando, nel 2000, è stato definito il design di API RESTful dal giovane Roy Fielding nella sua tesi di dottorato (oggi è uno dei maggiori esperti mondiali di architetture di rete ed è anche cofounder del progetto Apache HTTP Server) ha preso piede questo modello che è divenuto un riferimento per tutti gli sviluppatori, che le utilizzano per aggiungere funzionalità ai loro siti web e alle loro applicazioni, tanto che oggi sono considerate la “colonna vertebrale di Internet”.

Cos’è API

API è l’acronimo di Application Programming Interface (interfaccia di programmazione delle applicazioni). È un’interfaccia software che offre servizi ad altri software per migliorare le funzionalità richieste. Viene utilizzata per riunire le applicazioni con l’obiettivo di eseguire una funzione basata sulla condivisione di dati e sull’esecuzione di processi predefiniti. In pratica, permette a un software di parlare con un altro, consentendo la connessione tra computer o programmi informatici e indicando il modo corretto in cui uno sviluppatore può scrivere un programma che richiede servizi a un sistema operativo o a un’altra applicazione.

API semplifica il processo di integrazione di varie applicazioni, fornendo codici prontamente disponibili e pipeline di informazioni per assistere gli sviluppatori nella costruzione di solide soluzioni digitali. L’obiettivo primario delle API è quello di standardizzare lo scambio di dati tra servizi web.

Cos’è REST

Representational State Transfer (REST) è uno stile architettonico per lo sviluppo di servizi web. È un’architettura client-service basata su un design di richiesta/risposta e rende l’implementazione del client e del server indipendente, senza influenzare il funzionamento dell’altro.

Detto in altri termini, è un insieme di linee guida che il software può utilizzare per comunicare su Internet al fine di rendere le integrazioni semplici e scalabili.

La tecnologia REST è generalmente preferita ad altre tecnologie simili. Tendenzialmente, infatti, utilizza meno larghezza di banda, rendendola più adatta a un uso efficiente di Internet. Il REST utilizzato dai browser può essere considerato il linguaggio di Internet. Con l’aumento dell’uso del cloud, le API vengono impiegate dai consumatori del cloud per esporre e organizzare l’accesso ai servizi web. REST è una scelta logica per la creazione di API che consentono agli utenti di connettersi, gestire e interagire con i servizi cloud in modo flessibile in un ambiente distribuito.

API REST

Le API REST rappresentano uno stile di progettazione sempre più diffuso e sono costruite per sfruttare i protocolli preesistenti all’interno di un ambiente, più comunemente su HTTP per un’API Web.

API RESTful è uno stile architettonico per un application program interface (API) che utilizza le richieste HTTP per accedere e utilizzare i dati. Tali dati possono essere usati per i tipi di dati GET, PUT, POST e DELETE, che si riferiscono alla lettura, all’aggiornamento, alla creazione e all’eliminazione di operazioni riguardanti le risorse.

L’API REST è un’API che segue un insieme di regole per la comunicazione tra applicazioni e servizi. Poiché è vincolata all’architettura REST, l’API REST viene definita API RESTful. Le API REST forniscono un modo per accedere ai servizi Web in modo flessibile, senza grandi capacità di elaborazione.

Prima di REST, gli sviluppatori utilizzavano SOAP (protocollo per scambiare messaggi tra componenti software) per integrare le API. Nel 2000, Roy Fielding e un gruppo di sviluppatori decisero di creare uno standard che permettesse a qualsiasi server di comunicare con qualsiasi altro server. Nella già citata tesi di dottorato, ha definito REST e i vincoli architettonici specifici, vere e proprie regole che facilitano l’integrazione del software da parte degli sviluppatori.

Tanto per fare un esempio: quando AWS (Amazon Web Services) ha contribuito al lancio del cloud nel 2006, gli sviluppatori hanno potuto accedere allo spazio dati in pochi minuti utilizzando l’API REST di AWS e la richiesta di API pubbliche si è rapidamente intensificata.

Come funzionano le API REST

Le API REST funzionano raccogliendo le richieste di una risorsa e restituendo tutte le informazioni pertinenti sulla risorsa, tradotte in un formato che i client possono facilmente interpretare (questo formato è determinato dall’API che riceve le richieste). I client possono anche modificare gli elementi sul server e persino aggiungere nuovi elementi al server attraverso un’API REST.

API RESTful scompone una transazione per creare una serie di piccoli moduli, ognuno dei quali si occupa di una parte della transazione. Un’API RESTful utilizza comandi per ottenere risorse. Lo stato di una risorsa in un determinato momento è chiamato rappresentazione della risorsa. Un’API RESTful utilizza le metodologie HTTP esistenti definite da uno specifico protocollo.

Le sei regole di API REST

Per beneficiare appieno delle funzionalità offerte da REST, le API devono seguire sei requisiti:

1. Separazione client-server – Nell’architettura REST, il client e il server possono interagire in un solo modo: il client invia una richiesta al server, quindi il server invia una risposta al client. I server non possono fare richieste e i client non possono rispondere: tutte le interazioni sono avviate dal client. Semplificando la comunicazione tra client e server, le API RESTful mantengono l’indipendenza dei due sistemi.

2. Interfaccia uniforme – Tutte le richieste e tutte le risposte devono seguire un protocollo comune, ovvero un modo di formattare i messaggi. Le applicazioni e i server sono scritti in linguaggi diversi che non sono in grado di lavorare insieme senza un intermediario. Un’interfaccia uniforme è un linguaggio comune che consente a qualsiasi client di comunicare con qualsiasi API REST. Questo è di fondamentale importanza, in quanto se non ci fosse una comunicazione standardizzata, sarebbe praticamente impossibile la traduzione delle richieste e delle risposte tra i vari software.

Per la maggior parte delle API REST, questo linguaggio comune è HTTP, protocollo di comunicazione adottato da REST come standard per le applicazioni che lo utilizzano.

3. Stateless – Tutte le chiamate con un’API REST devono essere stateless: significa che ogni interazione è indipendente e ogni richiesta e risposta fornisce tutte le informazioni necessarie per completare l’interazione. Ogni richiesta del client viene interpretata dal server come nuova: il server non ricorda nulla di quelle precedenti.

I trasferimenti stateless riducono notevolmente la quantità di memoria necessaria al server e migliorano le probabilità di successo della risposta, poiché il server non deve compiere ulteriori azioni per recuperare i dati precedenti. Ciò garantisce la scalabilità di queste interazioni.

4. Sistema a strati – Anche se le richieste API funzionano come un’interazione tra il server e il client, in genere ci sono molti altri server tra le due entità. Questi server possono essere definiti livelli e forniscono sicurezza, gestiscono il traffico e aiutano a svolgere diversi compiti. Tuttavia, i messaggi tra il client e il server devono essere formattati allo stesso modo, indipendentemente dai livelli che esistono tra loro.

5. Capacità di memorizzazione nella cache – Quando si costruiscono API REST, gli sviluppatori devono tenere conto della cache. Ad esempio, quando un client effettua una richiesta e il server risponde, la risposta deve indicare se la risorsa fornita può essere messa in cache e, in caso affermativo, per quanto tempo.

6. Codice su richiesta – Anche se questa regola non è obbligatoria, consente a un’API di inviare codice informatico ai client quando risponde a una richiesta, per consentire al client di eseguire il codice nel suo backend.

Quali sono i vantaggi

Contare su API REST fornisce molti benefici. Innanzitutto, è flessibile, con molteplici tipi di chiamate che restituiscono diversi formati di dati e cambiano strutturalmente con la corretta implementazione dell’ipermedia. Permette agli utenti di comunicare avanti e indietro con client e server, anche se ospitati su server diversi.

Oltre che flessibile, è anche adattabile a qualsiasi modifica apportata ai dati che risiedono nel database, anche se ospitati su server back-end e front-end diversi. Poiché dipende in una certa misura dai codici, aiuta a sincronizzare i dati all’interno dei siti web senza alcun problema.

Consente inoltre una facilità di comprensione. Poiché REST utilizza HTTP per la comunicazione, questi metodi sono autoesplicativi. Inoltre, l’architettura REST contribuisce ad aumentare la produttività degli sviluppatori, consentendo loro di visualizzare le informazioni sul lato client e di memorizzare o manipolare i dati sul lato server.