Ruolo delicato e di valore, l’application manager ha a che fare con applicazioni software, essenziali in ogni azienda. Ecco perché è bene che nell’organico societario questa figura sia presente


L’application manager è un ruolo di grande importanza proprio perché deve occuparsi della gestione e dell’aggiornamento di applicazioni aziendali. Il valore di questo profilo è già evidente, lo è ancora di più se si pensa che le applicazioni di cui dovrà occuparsi sono ormai imprescindibili in ogni azienda e in grande crescita: si consideri che il mercato mondiale del software applicativo aziendale, secondo Gartner, superati i 273 miliardi di dollari nel 2021, raggiungerà i 424 miliardi di dollari nel 2025.

L’esperto di gestione delle applicazioni aziendali si occupa di vari aspetti, dalla pianificazione delle app software alla loro supervisione, installazione e manutenzione quotidiana, nonché le relative installazioni di rete e hardware.

Come vedremo, questa mansione richiede un impegno sensibile e competenze approfondite, ma è molto richiesto e soprattutto ben retribuito.

Application manager: chi è e cosa fa

Gli application manager sono professionisti che si occupano di application management, definito da Gartner come un’ampia gamma di servizi applicativi, processi e metodologie per la manutenzione, il miglioramento e la gestione di applicazioni personalizzate, applicazioni software predefinite o applicazioni distribuite in rete.

Questi manager valutano i requisiti dei processi aziendali e identificano le soluzioni applicative. Dato il progresso tecnologico nel settore, essi devono tenere conto degli ultimi sviluppi del software e di come questi possano rendere l’azienda più efficiente e di successo. Quando raggiungono posizioni più verticali o nelle organizzazioni più grandi, guidano un team di specialisti responsabili degli aggiornamenti dell’hardware di sistema, dell’applicativo e della loro implementazione.

Per fare il suo lavoro nel migliore dei modi, il gestore delle applicazioni svolge specifiche attività e ha precise responsabilità. Innanzitutto, deve saper individuare, segnalare e gestire i rischi e i problemi del progetto fino alla loro risoluzione. Inoltre è chiamato a garantire una comunicazione tempestiva e coerente durante i principali tempi di inattività e assicurare che i nuovi sistemi e le modifiche siano testati in modo corretto. Oltre a questo, conduce analisi dei flussi di lavoro, revisioni dei processi aziendali e creare specifiche funzionali e deve far sì che le risorse applicative siano assegnate in modo appropriato al supporto quotidiano e ai progetti.

Inoltre coordina l’analisi e risolvere i problemi relativi a tutti gli aggiornamenti e le modifiche del sistema.

È un mestiere che richiede capacità di comunicare con il team e con i vertici tecnici aziendali (CIO e CTO in primis) e di saper stabilire rapporti con persone a tutti i livelli dell’organizzazione, col personale del proprio team IT, con cui lavora o che coordina.

Diventare application manager

Per cominciare il percorso di carriera come application manager, è consigliabile avere una laurea in informatica o correlata. Come qualifiche basilari, oltre a un titolo di studio di livello, occorre aver maturato competenze con software e sistemi CSS, HTML, SQL oltre a una comprovata conoscenza dei cicli di vita dello sviluppo software e della programmazione di sistemi.

Le competenze necessarie

Oltre alle competenze di base è necessario contare su un’esperienza con la pianificazione delle risorse aziendali e possedere anche – in caso di posizione avanzata – solide capacità di leadership.

Poiché il lavoro di application manager richiede l’identificazione di problemi e la valutazione di potenziali soluzioni applicative, è un ottimo requisito possedere capacità analitiche e di problem solving.

Devono anche essere bravi comunicatori, per condividere le loro scoperte e i loro suggerimenti con la dirigenza, e avere familiarità con i principi di gestione dei progetti oltre che esperienza nella risoluzione dei problemi del sistema informatico. Nelle ricerche di lavoro riguardanti questa posizione compare anche la richiesta di abilità dimostrate nello sviluppo di sistemi aziendali automatizzati, la capacità di comunicare informazioni tecniche a un pubblico non tecnico.

Quando è fondamentale in azienda

Tutte le aziende di ogni dimensione hanno bisogno di software IT per svolgere la loro attività, alcuni sviluppati internamente e altri acquistati da fornitori terzi. Il compito dell’application manager è di individuare il software più adatto alle esigenze specifiche di ogni organizzazione. Quindi acquista il software, prepara i server, lo installa, lo configura, vi carica i dati, lo sintonizza, lo aggiorna e lo ripara in caso di problemi. A volte aiutano anche a formare e comunicare l’uso del software all’interno dell’organizzazione.

Da quanto consegue, è facile considerare quanto questo ruolo sia importante in buona parte delle aziende, di grande, media o piccola dimensione.

Quanto guadagna

Il ruolo di application manager è estremamente importante e, di conseguenza, questa responsabilità si riflette sia sulla retribuzione che sui benefit. Quanto guadagna? Secondo un’analisi di Techyon sui ruoli IT con gli stipendi più elevati, un application manager può arrivare a percepire in Italia circa 80-85 mila euro l’anno. Tuttavia, la stessa analisi sottolinea che lo stipendio dipende sensibilmente da regione a regione. Un esempio: passare dalla Lombardia alla Campania significa una perdita di stipendio pari al 38%.

Le differenze sono marcate anche oltre confine: secondo il sito Glassdoor, un application manager nel Regno Unito può arrivare a prendere dai 91mila dollari ai 187mila circa, a seconda che abbia una laurea ad hoc o meno.