Negli ultimi anni, le PMI italiane hanno assistito a una crescente digitalizzazione delle loro operazioni e infrastrutture. In questo contesto, la gestione della tecnologia diventa cruciale per garantire continuità e competitività.

Tradizionalmente, molte aziende si sono affidate al modello Break-Fix per la manutenzione dei propri sistemi informatici.

Tuttavia, con l’evoluzione dei servizi IT, è legittimo chiedersi se questo approccio sia ancora il più indicato per rispondere alle esigenze moderne.

Come funziona l’approccio Break-Fix

Il modello Break-Fix è un approccio reattivo alla gestione IT. In pratica, l’azienda chiama un fornitore di servizi tecnici solo quando si verifica un problema: il sistema si “rompe” (break) e il tecnico interviene per “ripararlo” (fix). Non c’è un contratto di manutenzione regolare, né una supervisione preventiva.

Questo metodo è stato storicamente adottato da aziende che volevano limitare i costi IT, pagando solo quando necessario. Tuttavia, si basa sull’assunto che i sistemi funzionino regolarmente, con guasti sporadici e risolvibili in tempi brevi. Quando però i sistemi IT diventano più complessi e integrati nei processi aziendali, i tempi di inattività possono avere un impatto significativo sulla produttività e sui costi aziendali.

Differenza tra servizi Break-Fix e servizi gestiti

Con il passare del tempo, si è sviluppata un’alternativa al Break-Fix: i servizi gestiti. Questo approccio prevede un monitoraggio continuo dei sistemi IT e un intervento proattivo per prevenire i problemi prima che si verifichino.

Vediamo le principali differenze tra i due modelli in questa tabella:

Break-Fix - Tabella comparativa
Break-Fix o Servizi gestiti? – Tabella comparativa

Ha senso affidarsi solo al modello Break-Fix?

L’adozione esclusiva del modello Break-Fix può risultare vantaggiosa per aziende con budget ridotti o infrastrutture IT semplici, dove i guasti sono rari e non impattano gravemente le operazioni. Tuttavia, con l’aumento della complessità dei sistemi e della dipendenza dalle tecnologie digitali, questo modello presenta diversi limiti.

In primo luogo, il rischio di tempi di inattività prolungati può influire negativamente sulla produttività e sui ricavi. Un’interruzione imprevista può bloccare interi reparti o ritardare la consegna di prodotti e servizi, con conseguenze economiche significative. In secondo luogo, i costi associati a una gestione reattiva possono diventare imprevedibili, soprattutto se i guasti richiedono interventi urgenti o specialistici.

D’altro canto, i servizi gestiti offrono una maggiore prevedibilità dei costi e riducono il rischio di interruzioni grazie a un monitoraggio costante. Anche se il costo iniziale può sembrare più elevato rispetto al Break-Fix, i vantaggi in termini di sicurezza, disponibilità e controllo sui sistemi compensano ampiamente l’investimento nel lungo periodo.

Riflessioni conclusive

Affidarsi esclusivamente al modello Break-Fix oggi potrebbe non essere la scelta più indicata per molte PMI italiane, specialmente quelle che dipendono fortemente dalle tecnologie digitali per le proprie operazioni quotidiane. I servizi gestiti offrono una risposta più completa e preventiva ai problemi IT, garantendo un controllo maggiore sui sistemi e una riduzione del rischio di downtime.

Se desideri proteggere la tua infrastruttura IT e migliorare la continuità operativa della tua azienda, considera l’adozione di servizi gestiti. Investire in una gestione proattiva può salvaguardare la tua produttività e ottimizzare le risorse.