Quali sono le certificazioni IT più ambite? Con la guida odierna vogliamo fornire una serie di informazioni per inquadrarle e sapere come ottenerle. La sfera lavorativa è piena di ostacoli e può sembrare difficile collocarsi e, parallelamente, dimostrare le proprie abilità ai clienti e a tutti coloro a cui ci rivolgiamo nel quotidiano.

Ad incidere parecchio è il bagaglio scientifico e culturale, anche se quello accademico spesso non bastano. Intervengono allora le certificazioni IT, davvero significative nella pratica. Nell’universo dei computer, le conoscenze di base sono solamente il primo gradino perché, per colpire nel segno, dietro l’angolo si staglia un’aperta competizione con una moltitudine di esperti e sta a noi dimostrare di riuscire a far meglio di loro.

Le certificazioni IT sono il pane quotidiano per gli sviluppatori e per svariate categorie. Potrebbero avere urgenza di apprendimento, in tal senso, impiegati nel pubblico, docenti, personale ATA (Amministrativo Tecnico e Ausiliario) e altre figure che operano nella didattica, in continua evoluzione al giorno d’oggi, soprattutto in tempi di DAD. Ogni strada, naturalmente, è a sé e richiede integrazioni, a seconda delle attività svolte da ognuno.

C’è chi mira ad accumulare certificazioni IT per incrementare il punteggio in graduatoria in vista di concorsi e chi ne intravede vantaggi in termini di consapevolezza individuale. Molte le cose da valutare, dai costi per affrontare gli esami all’opportunità di formarsi in rete piuttosto che in aula.

Tutti i dipendenti devono incrementare il proprio curriculum per rimanere aggiornati. Allo stato attuale sono migliaia le scuole che tengono corsi sul tema. Una giungla burocratica in cui è bene capire dove volgere lo sguardo. Iniziamo con una panoramica sulle certificazioni IT più utili e che danno maggiori soddisfazioni.

Quali sono le certificazioni IT più richieste e pagate

Certificazioni IT Professionali

In Italia la più nota, sin dalla formazione scolastica, è l’ECDL, sigla che sta per European Computer Driving Licence, ovvero la Patente Europea per l’Uso del Computer che i millenials, e ancor di più le generazioni successive, possono sostenere in attività extra-curricolari, previste dall’istituto a cui sono iscritti. Così come è ricorrente sentir parlare di PEKIT, promossa dalla Fondazione Onlus Sviluppo Europa, attiva nell’ambito ITC e riconosciuta dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca).

Troveremo la ITIL, con step di complessità crescente, e i mondi dominati da Cisco e VMware che, come spiegheremo, hanno un ruolo chiave nella faccenda. Tra i soggetti organizzatori ci sono, in aggiunta, i grossi vendor, colossi del calibro di Microsoft, Dell, Citrix e AWS, che ha il focus sui sistemi scalabili, ovvero adattabili alle singole esigenze.

Nel parterre delle certificazioni IT più agognate va menzionata la ISACA Certified Information Security Manager, estremamente concreta e attenta agli spunti di innovazione. E ritornando a Microsoft si va dalle applications dedicate ad Azure e a Windows 10. Insomma, l’universo delle certificazioni IT è tutto da scoprire. Iniziamo il viaggio.

  • AWS

AWS, acronimo per Amazon Web Service, rilascia l’AWS Certified Solutions Architect – Associate, pensata per chi naviga da uno-due anni nel cloud, una parolina quasi magica che indica, in linea generale, le risorse fruibili da remoto attraverso metodi di archiviazione. La sceglie, e vi si imbarca, chi vuole diventare un asso nella progettazione di infrastrutture web con un occhio per la tolleranza ai guasti. Si parte da principi di design, emersi dai feedback dei clienti, per giungere alle buone pratiche da seguire. Bisogna sapersi orientare tra lo storage, la conservazione in supporti fisici e virtuali, e i database, un tassello imprescindibile considerando i fatti di Strasburgo, con il down di diversi siti causato dall’incendio che ha coinvolto a marzo lo stabilimento di proprietà di OVH. Chi si affida ad AWS saprà riconoscere sicuramente i requisiti di una determinata applicazione. Itinerari di training a cui va accompagnata tanta sperimentazione.

  • Certified Cloud Security Professional (CCSP)

Qui siamo davanti ad una delle più estese organizzazioni mondiali per la cybersecurity. Può essere, per il tuo curriculum, la portata principale dopo aver assaggiato le certificazioni IT base. Poco altro da dire se non che il cloud è un qualcosa di apparentemente intangibile, ma che può dare grandi soddisfazioni e comodità.

  • Cisco

A Cisco guarda chi vuole uno stipendio più alto e dare, al tempo stesso, un contributo di spessore al team di cui è membro. La via per battere i competitor si compone di vari livelli, come in un videogame, con la differenza che qui c’è in ballo la carriera di una vita. Il punto numero uno è l’entry level, ideato per i profili junior. Una linea ideale ci conduce quindi all’associate per chi vuole fare il network engineer. Terzo passaggio è il “professional”, un’evoluzione senior concentrata sulle reti aziendali. In cima c’è l’Expert, a cui corrisponde la retribuzione più corposa tra le certificazioni IT di Cisco, e non solo. L’esame va prenotato sui canali di Pearson VUE, società dell’omonimo gruppo di media, ma non è ancora attivo per postazioni dal territorio italiano.

  • ECDL

Disponibile da oltre vent’anni, precisamente dal 1997, è l’alfabeto della corrente digital transformation. Sulla nostra penisola è portata avanti dall’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, l’AICA, che si ricollega all’ECDL Foundation e ha la responsabilità di abilitare i centri accreditati allo svolgimento delle prove nonché di procurare i materiali necessari. Come nei precedenti casi, le certificazioni IT sono scaglionate in un raggio che va dal Base (l’ex Start) fino all’Expert per portare gli insegnamenti ricevuti in ufficio e svolgere in maniera ottimale le mansioni assegnate. In mezzo c’è lo Standard, con quattro moduli obbligatori e tre suppletivi dove si potranno selezionare gli argomenti che più si preferisce studiare. Una volta presi i contatti con le sedi autorizzate ci si avventurerà nella cosa con entusiasmo.

  • Eipass

Le certificazioni IT denominate EIPASS (European Informatics Passport) sono dei passaporti con valenza internazionale e hanno come target innanzitutto professori, in secondo luogo studenti universitari, che devono totalizzare una certa quantità di CFU, senza dimenticare dipendenti e lavoratori autonomi. L’offerta EIPASS include la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), al centro della scena almeno fino a prima della pandemia. Saper avvalersene è una skill davvero importante per gli insegnanti. Il capitolo rimane vitale nelle lezioni a distanza perché dà la possibilità di imparare a creare contenuti da sottoporre ai ragazzi.

  • Eirsaf

Le certificazioni IT sotto l’egida Eirsaf hanno il pro di essere valutabili per l’inserimento in graduatorie pubbliche. La più gettonata è la Full, una finestra interessante sugli strumenti informatici più funzionali al momento storico che stiamo vivendo

  • Google Certified Professional Cloud Architect

Il protagonista è Google, come possiamo intuire, mentre l’uditorio sono i cloud architects. Chi sono? Architetti la cui creatività non si indirizza verso case e palazzi ma scruta l’immateriale, le cosiddette infrastrutture digitali. Il resto sarà chiaro conseguendo le relative certificazioni IT.

  • ITIL v2 Foundations

Sono certificazioni IT aventi ad oggetto il Service Management, ossia la pianificazione degli apparati di Information Technology. Il questionario ha 40 domande a crocette che vanno risolte nel giro di un’ora e si ha lo status di idoneo quando si arriva almeno al 65%, dunque più della metà delle risposte esatte (26 su 40). Si potrà mirare alla ITIL 4, cioè una delle certificazioni IT sull’implementazione di prodotti e servizi e l’interazione con gli stakeholder, tutti gli individui che gravitano, a vario titolo, intorno a progetti di business. La preparazione può essere autonoma o erogata dalle realtà nell’orbita di AXELOS, la joint venture nata nel 2014 da un contratto firmato tra il governo del Regno Unito e Capita, company quotata London Stock Exchange.

  • Mediaform

Mediaform E.Q.I.A. (Educational Qualifications and International Assessments) è una compagnia reperibile recandosi sulla piattaforma Alteredu la cui gamma di certificazioni IT spazia da Tablet a IIQ Advanced Level e ciascuna segnala i punti ottenibili per le graduatorie.

  • MOS – Microsoft Office Specialist

Microsoft Office Specialist, tre parole che richiamano l’attenzione su una delle suite nevralgiche per il comparto delle certificazioni IT. Lo Specialist dimostrerà di essere ferrato su un software tra Word, Excel, Outlook e Power Point, e, facendo un test su uno dei primi due, ci si afferma come Expert. Entrambe le sponde convergono nel Master che richiede la videoscrittura con Word, il catalogo tramite Excel e due programmi a scelta tra Outlook e Access. Alla fine si entra nell’ambito elenco dei guru delle certificazioni IT relative al colosso fondato da Bill Gates. MOS, in particolare, è una bandierina clou per i concorsi, segno di una capacità evidente di problem solving.

  • Pekit

Di pertinenza della Fondazione Onlus Sviluppo Europa, è gettonata per l’ammissione a determinati bandi e gode dell’approvazione del MIUR. Di durata permanente, ha un ventaglio di certificazioni IT con i seguenti nomi: “for school” ( di cui si può immaginare la destinazione), “Expert”, “Advanced”, “Web Creation”, imperniata su e-commerce, Content Management System o CMS e Search Engine Optimization (SEO), il posizionamento sui motori di ricerca. Una lista notevole, a cui si somma “Cads”, per il disegno 2D e 3D, Libercloud (a cavallo tra online e offline), Digital Lessons, sui social network e nozioni per ogni ordine e grado di istruzione.

  • Vmware

Il catalogo delle certificazioni IT offerte da VMware propone l’Associate ai neofiti e Professional a consulenti con almeno sei mesi d’esperienza fino a Expert, che contempla un orale, a Engineer, riservato a chi ha competenze comunicative e analitiche. Administrator occorre a coloro che devono installare server mentre Developer è sui codici. La diffusione delle certificazioni IT sul mercato si estende a macchia d’olio e le imprese devono farsi trovare pronte.