Oltre al data center in loco, sempre più aziende decidono di puntare su una soluzione cloud. È la scelta più corretta? Quali benefici comporta l’una o l’altra opzione? Ecco qualche risposta


Il valore di data center e data center in cloud parte dai dati, dalla necessità di contare su di loro per ricavare informazioni, generare servizi, tracciare strategie. Ecco perché i centri dati sono così importanti, tanto per le grandi quanto per le piccole e medie imprese. Essi supportano quasi tutti i calcoli, l’archiviazione dei dati, la rete e le applicazioni aziendali per l’impresa. Per diversi aspetti è possibile dire che il data center sia l’azienda, anche nel caso del cloud data center. La “nuvola” piace sempre più, anche in termini di Secondo Gartner, nel 2023 la spesa mondiale per i servizi di public cloud raggiungerà i 592 miliardi di dollari. I motivi alla base della scelta sono molteplici: secondo un’indagine IDC, l’86% dei technology manager pensa che i cloud data center provider gestiscano in modo più sostenibile le risorse rispetto alla propria azienda.

In ogni caso stanno crescendo in maniera sensibile i data center “tradizionali”, le cui dimensioni del mercato dei servizi specifici crescerà a un tasso CAGR del del 10,5% dal 2021 al 2027, dopo aver raggiunto i 15 miliardi di dollari nel 2020.

C’è chi nei data center cerca la solidità, chi la resilienza e la sicurezza, chi nel cloud center punta per ottenere velocità e affidabilità dei servizi… Difficile stabilire quale dei due sia meglio. Possiamo però mettere a fuoco i benefici di entrambi e come scegliere l’uno o l’altro.

I vantaggi dei data center in cloud

Un data center è influenzato da molti fattori e la sua realizzazione comporta un impegno di spesa e ambientale non indifferenti. L’operatore di un data center deve occuparsi delle esigenze di raffreddamento del centro, tra le altre cose. Per un’azienda, queste sfide sono complesse da gestire. Con i progressi della tecnologia cloud e l’aggiunta di funzionalità uniche da parte di fornitori di servizi specializzati, le aziende optano sempre più spesso per uno spazio di archiviazione condiviso basato sul cloud e gestito da esperti di terze parti che potrebbero essere meglio attrezzati per risolvere questi problemi.

Perché si punta su un data center in cloud? Innanzitutto per questioni di economicità. Quando le imprese scelgono di puntare su un’opzione “nuvola”, anziché una struttura on premise è perché non devono investire né per la sua realizzazione né per la sua manutenzione. Non hanno spese hardware da accollarsi né l’esigenza di investire su personale, come pure su energia, gestione e manutenzione della struttura. Tutto questo ha un peso non indifferente sul budget.

Puntare su un cloud data centre significa anche contare su un adeguato livello di sicurezza, specie quella relativa ai dati aziendali, autentico patrimonio da preservare. In un data center cloud based, il fornitore di servizi effettua regolarmente test di penetrazione e fornisce una protezione di base per la piattaforma e i dati memorizzati. Implementa misure di sicurezza come l’autenticazione, il controllo degli accessi e la crittografia e consente alle aziende di aggiungere ulteriori livelli di sicurezza per rafforzare la protezione dei dati.

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla scalabilità. I centri dati basati sul cloud sono ideali per le aziende con richieste di larghezza di banda crescenti o comunque con la necessità di contare sulla giusta flessibilità perché assicurano loro di incrementare la capacità in base all’aumento della domanda senza effettuare investimenti significativi nell’infrastruttura fisica.

Il beneficio di contare su questo tipo di centro dati è la resilienza. La perdita di dati è il peggiore incubo per un’azienda o un ente pubblico che abbia deciso di affidarsi a un data center. Un sistema basato sul cloud assicura che i dati siano sempre disponibili con un rapido back-up e un pronto recupero dei dati in tutti i tipi di scenari di emergenza, dai disastri naturali alle interruzioni di corrente.

Infine un data center in cloud è facilmente accessibile tramite strumenti mobile (smartphone, tablet) e dispositivi con credenziali di sicurezza tali da supportare il modello di lavoro remoto.

Così permette a chiunque sia autorizzato di gestire un accesso ovunque e in qualsiasi momento, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tramite qualsiasi dispositivo: basta una connessione a Internet.

I vantaggi di un classico data center

Posto quanto scritto sopra, perché si dovrebbe scegliere un data center “tradizionale”? I benefici non mancano. Il primo è il totale controllo dei dati e dell’hardware. Nessuno, a parte le persone autorizzate, potrà accedere. Poiché l’apparecchiatura è di proprietà dell’azienda, è possibile anche controllare esattamente l’hardware e il software utilizzato, con la possibilità di profonde e più semplici personalizzazioni, in quanto non c’è bisogno dell’autorizzazione di un fornitore. Infine, se si utilizzano sistemi legacy, è possibile configurare un ambiente adattabile a queste soluzioni. In questo modo si ha la possibilità di migrare a un sistema più recente secondo le proprie esigenze.

Il controllo completo dell’accesso ai dati è un vantaggio, ma anche un’opzione richiesta alle organizzazioni con precisi requisiti normativi da assolvere o di security da mantenere ai più elevati livelli.

Come e quale scegliere

È bene fare una premessa: la differenza principale tra il cloud pubblico e un data center è il luogo di archiviazione dei dati. In un data center, i dati sono spesso archiviati presso la sede dell’organizzazione. Alcuni data center possono trovarsi in luoghi non di proprietà dell’organizzazione: in questo caso, il data center è colocalizzato, ma non nel cloud. Quest’ultimo è completamente fuori sede e i dati sono accessibili da qualsiasi luogo tramite Internet.

Se si cerca sicurezza, non si pensi che il cloud non la garantisca. La maggior parte dei fornitori di cloud garantisce i più elevati standard di sicurezza: dispone di esperti dedicati a questo aspetto oltre alla gestione e manutenzione dei server e delle infrastrutture utilizzate.

Un falso mito riguarda anche i data center “classici”: non è sempre vero che il cloud ha maggiore economicità. Non sempre un fornitore offre lo stesso livello di servizio di un altro. Inoltre, i costi di utilizzo dei servizi cloud variano in base all’ora del giorno, all’utilizzo e ad altre variabili. Quindi, se per alcune aziende il passaggio alla “nuvola” è conveniente, per altre può comportare costi inutili, soprattutto se la migrazione non è stata pianificata in modo corretto o se richiede una grande quantità di larghezza di banda.

Altro falso mito, questa volta sulle applicazioni mission-critical: vanno gestite per forza su un data center on premise? Seppure sia vero che i tempi di attività sono fondamentali per queste soluzioni, occorre domandarsi: il mio team aziendale è in grado di mantenere lo stesso livello di servizio del vostro cloud provider? Un partner cloud affidabile fornirà un contratto di livello di servizio che probabilmente soddisferà – o supererà – quello che può fornire un team interno, perché il partner cloud si dedica alla manutenzione dei servizi. Ci sono molte ragioni per mantenere le applicazioni mission-critical nel proprio data center, ma non è detto che siano più sicure in sede che nel cloud.

Come si può notare, la scelta tra data center on premise o data center in cloud è una questione da ponderare con attenzione, tenendo conto di tutti i pro e i contro che abbiamo elencato.