DevOps è una metodologia di sviluppo software che nel corso degli ultimi 15 anni ha preso piede grazie alle sue caratteristiche, che lo differenziano da Agile, e ai vantaggi che offre


DevOps è un insieme di pratiche per automatizzare i processi tra i team operativi di sviluppo software e IT in modo che possano creare, testare e rilasciare il software in modo più rapido e affidabile. Così viene definito dal NIST. L’obiettivo che si pone – aggiunge lo stesso National institute of Standards and Technology – è abbreviare il ciclo di vita dello sviluppo dei sistemi e migliorare l’affidabilità fornendo al contempo funzionalità, correzioni e aggiornamenti frequenti in stretto allineamento con gli obiettivi aziendali.

Tuttavia, DevOps va al di là di un puro processo tecnico: rappresenta un cambiamento nella cultura IT, incentrato sulla rapida fornitura di servizi dedicati attraverso l’adozione di pratiche agili e snelle nel contesto di un approccio orientato al sistema, afferma Gartner.

“DevOps pone l’accento sulle persone (e sulla cultura) e cerca di migliorare la collaborazione tra le operazioni e i team di sviluppo”.

Questa combinazione di strumenti e filosofie culturali uniche che prende il nome DevOps si concentra sull’agevolare le organizzazioni a semplificare i cicli di rilascio di software per migliorare ulteriormente la loro qualità, sicurezza e scalabilità.

Così è diventato l’approccio standard per la gestione dell’IT in tutte le sue forme: operazioni, sviluppo software e, sempre di più, sicurezza, specie sotto forma di DevSecOps.

Cos’è DevOps

DevOps (termine nato dalla combinazione di Development e Operations) è la combinazione di pratiche e strumenti progettati per aumentare la capacità di un’organizzazione di fornire applicazioni e servizi in modo sempre più rapido rispetto ai tradizionali processi di sviluppo software. Questa velocità consente alle organizzazioni di servire meglio i clienti e competere in modo più efficace sul mercato.

In altre parole, DevOps ha a che fare con la rimozione delle barriere tra team, sviluppo e operazioni tradizionalmente isolati. Nell’ambito di un modello DevOps, i team operativi e gli sviluppatori lavorano insieme durante l’intero ciclo di vita dell’applicazione software, dallo sviluppo e dal test alla distribuzione fino alle operazioni.

Il reale impatto che ha comportato DevOps l’hanno messo bene in rilievo Gene Kim e Patrick Debois (quest’ultimo è per molti l’ideatore del termine e colui che ha avviato nel 2009 il DevOps Day, evento che ha conosciuto una diffusione mondiale), nel libro “The DevOps Handbook” . In esso scrivono, a proposito di DevOps:

 “Immagina un mondo in cui proprietari di prodotti, sviluppo, QA, operazioni IT e Infosec lavorano insieme, non solo per aiutarsi a vicenda, ma anche per garantire il successo dell’intera organizzazione. Lavorando verso un obiettivo comune, consentono il rapido flusso del lavoro pianificato nella produzione, raggiungendo stabilità, affidabilità, disponibilità e sicurezza di livello mondiale”.

DevOps ha due significati: uno, più ampio, lo identifica come una filosofia che promuove una migliore comunicazione e collaborazione tra questi team e altri all’interno di un’organizzazione. Nel senso più stetto, DevOps descrive l’adozione di sviluppo software iterativo, automazione e distribuzione e manutenzione dell’infrastruttura programmabile.

Come funziona

DevOps è una metodologia ideata con il preciso scopo di migliorare il lavoro durante l’intero ciclo di vita dello sviluppo del software. Idealmente, con questo termine si intende che un team IT scrive software in grado di soddisfare perfettamente i requisiti degli utenti, distribuendosi senza perdite di tempo e funzionando in modo ottimale al primo tentativo.

Il flusso di lavoro DevOps è costituito da diverse fasi. La prima è la pianificazione, e conta su strumenti pensati per garantire che il team DevOps sappia quali attività sono a portata di mano, cosa è attualmente in corso e se vi sono rischi di ritardo nella pianificazione

Nella fase successiva, di costruzione del codice, gli sviluppatori hanno bisogno di una rapida implementazione di ambienti di sviluppo e test per arrivare alla realizzazione del software.

Si passa poi al monitoraggio e registrazione. Una volta che il software è passato alla produzione, deve essere monitorato per garantire prestazioni stabili e una maggiore soddisfazione del cliente. Questa fase prevede anche l’analisi e la registrazione delle prestazioni, la generazione di avvisi intelligenti su vari problemi, la raccolta del feedback dei clienti e così via.

Quali sono i vantaggi

Le pratiche di DevOps consentono di muoversi alla velocità di cui si ha bisogno per innovare più rapidamente, adattarsi meglio ai mercati in evoluzione e diventare più efficienti nel guidare i risultati aziendali.

Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che quando si aumenta il ritmo dei rilasci, è possibile migliorare il prodotto in modo più rapido e creare un vantaggio competitivo.

DevOps garantisce affidabilità. Pratiche come l’integrazione e la consegna continua possono garantire la qualità degli aggiornamenti delle applicazioni e delle modifiche all’infrastruttura a un ritmo più rapido, mantenendo un’esperienza ottimale per gli utenti finali.

Inoltre, in un modello DevOps, gli sviluppatori e i team operativi possono sperimentare una più stretta collaborazione, condividendo le responsabilità e combinando i loro flussi di lavoro. Ciò riduce le inefficienze e fa risparmiare tempo.

Infine, adottare un modello DevOps significa anche contare su una certa sicurezza, utilizzando strumenti di test integrati e automatizzati.

DevOps offre, in sintesi, l’opportunità di una consegna del prodotto più rapida, oltre che qualitativamente migliore. Permette una risoluzione dei problemi più rapida e una complessità ridotta. Inoltre consente di disporre di una maggiore scalabilità, un utilizzo più efficace delle risorse e una maggiore visibilità sui risultati del sistema.

Devops vs agile

Prima di parlare delle differenze, è bene introdurre Agile: è un approccio di sviluppo software definito nel Manifesto Agile, scritto nel 2001 da professionisti del software e che si incardina su quattro valori fondamentali e 12 principi, la cui priorità è “soddisfare il cliente, rilasciando software di valore, fin da subito e in maniera continua”. L’obiettivo alla base di Agile è la modalità di consegna del software al cliente le cui richieste sono tempi brevi ma qualità elevata.

DevOps è nato dal successo di Agile nel migliorare la velocità di sviluppo e dalla consapevolezza che le disconnessioni tra i team di sviluppo e operativi, nonché tra l’IT e il lato commerciale dell’organizzazione, hanno ostacolato in modo significativo la consegna di software Agile agli utenti.

In un flusso di lavoro Agile, i team operativi e di sviluppo hanno obiettivi e leadership separati. DevOps, invece, è una pratica per riunire i team di sviluppo e operativi. Quando un’organizzazione utilizza DevOps e Agile insieme, sia i team di sviluppo che quelli operativi gestiscono il codice durante l’intero ciclo di vita dello sviluppo del software.

Agile si riferisce all’approccio iterativo continuo, che si concentra su collaborazione, feedback dei clienti, rilasci piccoli e rapidi. DevOps ha come scopo la gestione dei processi di ingegneria end-to-end. Agile si propone di gestire progetti complessi.

Più in sintesi, DevOps si concentra su test e consegne costanti, mentre il processo Agile si concentra su cambiamenti costanti. Il primo richiede un team relativamente grande, mentre il secondo uno più snello.

L’area di destinazione di Agile è lo sviluppo del software, mentre quella di DevOps è fornire soluzioni aziendali end-to-end e consegne rapide.

DevOps si concentra maggiormente sulla prontezza operativa e aziendale, mentre Agile si focalizza sulla prontezza funzionale e non.