L'azienda di Redmond annuncia iniziative strategiche per colmare il divario linguistico nell'intelligenza artificiale. Partnership con università europee e investimenti mirati promettono di democratizzare l'accesso alle tecnologie avanzate


Microsoft ha annunciato un piano strategico per affrontare il predominio dell’inglese nei sistemi di intelligenza artificiale, con investimenti e partnership mirate allo sviluppo di modelli linguistici che includano le lingue europee. L’iniziativa, presentata a Parigi dal presidente e vice chairman Brad Smith, risponde a una criticità emersa nel mercato digitale europeo: la sottorappresentazione delle lingue nazionali nei Large Language Models (LLM) che alimentano l’IA generativa.

Il problema della monocultura linguistica nell’IA

I dati presentati da Microsoft evidenziano uno squilibrio significativo: mentre solo il 5% della popolazione mondiale parla inglese come prima lingua, i contenuti in questa lingua costituiscono il 50% del web e dominano i dataset utilizzati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Le lingue europee, anche quelle ufficiali dell’UE come danese, finlandese, svedese e greco, rappresentano meno dello 0,6% dei contenuti web, mentre maltese, irlandese, estone, lettone e sloveno risultano quasi invisibili online.

IA multilingue - Rappresentazione delle lingue europee poco rappresentante sul web
IA multilingue – Rappresentazione delle lingue europee poco rappresentante sul web

Questa disparità genera conseguenze concrete per le imprese. Il modello open source Llama 3.1, ad esempio, mostra un divario di prestazioni di oltre 15 punti percentuali tra le risposte in inglese e quelle in greco, e di oltre 25 punti confrontando inglese e lettone. Per le PMI che operano in contesti linguistici specifici, questo si traduce in strumenti di IA meno accurati, con maggiori errori e difficoltà nell’elaborazione del vocabolario specialistico.

IA multilingue - Le lingue non supportate dai principali sistemi di intelligenza artificiale di oggi generano preoccupanti divari di performance
IA multilingue – Le lingue non supportate dai principali sistemi di intelligenza artificiale di oggi generano preoccupanti divari di performance

L’impatto economico per le imprese europee

Secondo i dati della Commissione Europea, solo il 13,5% delle imprese dell’UE utilizza attualmente l’intelligenza artificiale. Il piano d’azione “AI Continent Action Plan” dell’UE stima che l’abbattimento delle barriere linguistiche nel mercato unico potrebbe incrementare gli scambi commerciali intraeuropei fino a 360 miliardi di euro.

Per le PMI italiane, la limitazione linguistica dell’IA rappresenta un ostacolo concreto all’innovazione. Gli strumenti avanzati per l’analisi di mercato, la generazione di contenuti, il customer service automatizzato e l’ottimizzazione dei processi aziendali risultano meno efficaci o del tutto inutilizzabili quando non comprendono adeguatamente la lingua e il contesto culturale locale.

Le iniziative concrete di Microsoft

L’azienda ha delineato due iniziative principali per affrontare la sfida:

1. Sviluppo di LLM multilingue

Microsoft collocherà team di due dei propri centri di innovazione a Strasburgo, in collaborazione con l’Università locale e il Laboratorio ICube. L’iniziativa prevede:

  • finanziamento di due ricercatori post-dottorato;
  • crediti Azure fino a 1 milione di dollari;
  • supporto di oltre 70 ingegneri e data scientist Microsoft;
  • collaborazione con Hugging Face per rendere i dati accessibili agli sviluppatori open source;
  • partnership con Common Crawl per annotare e inserire dati delle lingue europee.

2. Programma Culture AI

L’espansione del programma mira a salvaguardare il patrimonio culturale digitale attraverso:

  • creazione di repliche digitali di monumenti storici (Notre Dame seguirà la Basilica di San Pietro);
  • digitalizzazione di 1.500 scenografie dell’Opéra National de Paris;
  • accesso pubblico a descrizioni digitali di 1,5 milioni di manufatti del Musée des Arts Décoratifs.

Le opportunità per le PMI italiane

Le iniziative annunciate aprono scenari concreti per il tessuto imprenditoriale italiano. Vediamone alcuni.

Accesso a strumenti più efficaci

Lo sviluppo di modelli linguistici addestrati su dati italiani permetterà alle PMI di utilizzare (solo per citare alcuni esempi concreti):

  • agenti copilota e sistemi di analisi predittiva che comprendono il contesto del mercato italiano;
  • Chatbot, assistenti virtuali e sistemi avanzati basati su agentic AI capaci di gestire le sfumature della lingua italiana;
  • strumenti di content generation adatti al pubblico locale;
  • piattaforme di e-commerce con capacità di personalizzazione linguistica avanzata.

Valorizzazione del patrimonio culturale aziendale

Le imprese che fanno del Made in Italy il proprio vantaggio competitivo potranno beneficiare di tecnologie per:

  • digitalizzare e valorizzare archivi storici aziendali;
  • creare esperienze immersive per i clienti basate sulla tradizione;
  • sviluppare sistemi di storytelling digitale culturalmente rilevanti.

Riduzione del digital divide

L’iniziativa potrebbe colmare il gap tecnologico tra grandi aziende multinazionali e PMI locali, democratizzando l’accesso a tecnologie finora riservate a chi poteva permettersi soluzioni custom o operare principalmente in inglese.

Il contesto normativo europeo

Le mosse di Microsoft si inseriscono nel quadro regolamentare europeo sull’IA, che pone l’accento su trasparenza, equità e inclusione. La strategia aziendale anticipa le esigenze di conformità previste dai regolamenti UE e si allinea con gli obiettivi di digitalizzazione del mercato unico europeo.

Le tempistiche e i prossimi passi

Microsoft ha annunciato che dal 1° settembre 2025 sarà disponibile un bando per proposte volte ad ampliare l’offerta di contenuti digitali per 10 lingue europee. Le sovvenzioni includeranno crediti Azure e supporto tecnico, con focus particolare su lingue attualmente sottorappresentate come estone, alsaziano, slovacco, greco e maltese.

I team di Strasburgo inizieranno immediatamente a lavorare sull’archivio di dati multilingue di Microsoft, collaborando con GitHub per renderlo accessibile al pubblico europeo, compresi gli sviluppatori open source.

Le implicazioni per il mercato

L’iniziativa di Microsoft potrebbe innescare un effetto domino nel settore tecnologico, spingendo altri grandi player a investire nella diversità linguistica. Per le PMI italiane, questo significa un mercato più competitivo ma anche più ricco di opportunità, dove la specificità linguistica e culturale diventa un asset piuttosto che un limite.

La capacità di sviluppare soluzioni IA che comprendono e valorizzano le peculiarità del mercato italiano potrebbe tradursi in vantaggi competitivi significativi, sia nel mercato domestico che in quello europeo, dove la diversità linguistica rappresenta la norma piuttosto che l’eccezione.