La sicurezza delle applicazioni (AppSec) aiuta a proteggere i dati e il codice delle applicazioni dagli attacchi informatici e dal furto di dati, garantendo una condizione ottimale di cyber security.

Comprende tutte le considerazioni sulla sicurezza durante la progettazione, lo sviluppo e la distribuzione dell’applicazione. Prevede l’implementazione di software, hardware e procedure che identificano e riducono il numero di vulnerabilità (web e non solo) della sicurezza e riducono al minimo i rischi di essere vittima di attacchi hacker e la possibilità di un attacco riuscito.

AppSec consente, se ben applicata, di contare su una adeguata strategia di protezione dei dati e di tutto ciò che è bene tutelare a livello software e non solo.

Qualche dato è utile per capire quanto ancora ci sia da fare per mettere al sicuro lo evidenzia  DataDog: a proposito di applicazioni web, la superficie di attacco delle applicazioni è in costante aumento, con oltre 25mila vulnerabilità identificate solo nel 2022. Non solo: il 74% delle risorse con informazioni di identificazione personale sono vulnerabili ad almeno un importante exploit noto e uno su dieci presenta almeno un problema facilmente sfruttabile. Inoltre, il 70% delle applicazioni web presenta gravi lacune nella sicurezza, come la mancanza di protezione WAF (vedremo più avanti di cosa si tratta) o di una connessione crittografata come HTTPS, mentre il 25% di tutte le applicazioni web non disponeva di entrambe.

Ecco, quindi, che puntare sulla application security è particolarmente rilevante. Essa coinvolge un’ampia gamma di strumenti e metodologie, ma tutti hanno lo stesso obiettivo: identificare punti deboli e vulnerabilità e risolverli prima che possano essere sfruttati.

Cos’è e come funziona la sicurezza delle applicazioni

La sicurezza delle applicazioni (AppSec) comprende i processi, le pratiche e gli strumenti utilizzati per identificare, riparare e proteggere dalle vulnerabilità nelle applicazioni, durante l’intero ciclo di vita dello sviluppo del software. Abbraccia un’ampia gamma di strumenti e metodologie, ma tutti hanno lo stesso obiettivo: identificare punti deboli e vulnerabilità e risolverli prima che possano essere sfruttati.

Il conto delle applicazioni, specie quelle web è pressoché sterminato: secondo Bankmycell, gli sviluppatori di app hanno creato 8,93 milioni di app mobili e che sono già stati scaricati 255 miliardi di app.

Ecco, allora, che mettere al sicuro le applicazioni diventa una misura fondamentale. Le misure di sicurezza comprendono il miglioramento delle pratiche di sicurezza nel ciclo di vita dello sviluppo del software e durante tutto il ciclo di vita dell’applicazione. Tutte le attività AppSec dovrebbero ridurre al minimo la probabilità che soggetti malintenzionati possano ottenere accesso non autorizzato a sistemi, applicazioni o dati. L’obiettivo finale della sicurezza delle applicazioni è impedire agli aggressori di accedere, modificare o eliminare dati sensibili o proprietari.

I 7 livelli della sicurezza

È possibile identificare sette livelli diversi di sicurezza in cui rientra la sicurezza delle applicazioni: il primo riguarda l’asset mission-critical, la parte dell’organizzazione, del prodotto o del servizio che si desidera proteggere. Un secondo riguarda la sicurezza dei dati, ovvero i controlli di sicurezza in atto per proteggere e monitorare i dati inattivi e in transito. C’è poi la parte di controlli e policy di sicurezza per proteggere l’accesso alle applicazioni e il modo in cui le tue applicazioni accedono ai dati. A questo livello appartiene la sicurezza delle applicazioni. C’è poi l’endpoint security, che riguarda i controlli necessari per proteggere la connessione tra i dispositivi informatici e la rete. La sicurezza di rete è il quinto livello: qui rientrano controlli e policy di rete che proteggono la rete della tua organizzazione e impediscono l’accesso non autorizzato alla rete e alle risorse. Le metodologie e le policy fisiche e digitali che proteggono l’intera organizzazione fanno parte della sicurezza perimetrale. Infine c’è il livello fisico, composto da controlli, metodi e reporting di sicurezza che proteggono le risorse critiche dalle minacce umane.

Tipologie di test

Esiste un’ampia gamma di strumenti e test AppSec, ciascuno con il proprio caso d’uso e funzione specifici. Segnaliamo quelli più comuni:

Test dinamici di sicurezza delle applicazioni (DAST)

Questo test automatizzato di sicurezza delle applicazioni è ideale per le applicazioni a basso rischio rivolte all’interno che devono essere conformi alle valutazioni normative sulla sicurezza. Per le applicazioni a medio rischio e le applicazioni critiche soggette a modifiche minori, l’utilizzo di DAST con test manuali della sicurezza web è la soluzione migliore per individuare le vulnerabilità comuni.

Test statici di sicurezza delle applicazioni (SAST)

Esso può essere eseguito tramite tecniche di test automatizzate e manuali. Identifica i bug senza la necessità di eseguire applicazioni in un ambiente di produzione. Consente inoltre agli sviluppatori di scansionare il codice sorgente e di trovare ed eliminare sistematicamente le vulnerabilità della sicurezza del software.

Penetration test

Conosciuto anche come pen test, definisce il test manuale di sicurezza dell’applicazione, ideale per le applicazioni critiche, in particolare quelle soggette a modifiche importanti. La valutazione prevede la logica aziendale e test basati sugli avversari per scoprire scenari di attacco avanzati.

Analisi della composizione del software (SCA)

Questo tipo di analisi aiuta i team a gestire i rischi di sicurezza, qualità e conformità delle licenze derivanti dall’uso di codice open source e di terze parti in applicazioni e contenitori.

Test interattivi di sicurezza delle applicazioni (IAST)

Aiutano ad automatizzare i test di sicurezza web all’interno delle pipeline DevOps. IAST ripete automaticamente il test delle vulnerabilità identificate e verifica se sono reali e possono essere sfruttate. È più accurato dei tradizionali test dinamici e fornisce una visione in tempo reale delle principali vulnerabilità della sicurezza.

Autoprotezione delle applicazioni runtime (RASP)

Gli strumenti di Runtime Application Self-Protection funzionano all’interno dell’applicazione per fornire controlli di sicurezza continui e rispondere automaticamente a possibili violazioni. Le risposte comuni includono l’avviso dei team IT e la chiusura di una sessione sospetta.

Test di sicurezza delle applicazioni mobili (MAST)

Gli strumenti MAST testano la sicurezza delle applicazioni mobili utilizzando varie tecniche, come l’esecuzione di analisi statiche e dinamiche e l’indagine dei dati forensi raccolti dalle applicazioni mobili. Aiutano a identificare problemi specifici dei dispositivi mobili e vulnerabilità della sicurezza, come reti Wi-Fi dannose, jailbreak e fuga di dati dai dispositivi mobili.

Firewall per applicazioni web (WAF)

WAF monitora e filtra tutto il traffico HTTP che passa tra Internet e un’applicazione web. Questo tipo di soluzione non copre tutte le minacce. Piuttosto, WAF funziona come parte di uno stack di sicurezza che fornisce una difesa olistica contro i vettori di attacco rilevanti.

Come testare la sicurezza delle applicazioni

Ci sono diversi modi per promuovere la sicurezza delle applicazioni durante l’intero ciclo di vita dello sviluppo del software. Uno di questi prevede di introdurre standard e strumenti di sicurezza durante le fasi di progettazione e sviluppo delle applicazioni. Per esempio, è possibile includere la scansione delle vulnerabilità durante lo sviluppo iniziale.

Implementare procedure e sistemi di sicurezza per proteggere le applicazioni negli ambienti di produzione è un altro modo per testare la sicurezza delle applicazioni. Un esempio è eseguire test di sicurezza continui. È possibile anche implementare un’autenticazione forte per le applicazioni che contengono dati sensibili o sono mission-critical come pure impiegare sistemi di sicurezza come firewall e sistemi di prevenzione delle intrusioni (IPS).

Oltre a testare la sicurezza delle applicazioni, è bene anche capire quali tipi di applicazioni deve proteggere un’organizzazione moderna. Prima di tutto occorre prevedere la sicurezza delle applicazioni web. Esse sono software eseguito su un server web ed è accessibile tramite Internet. Il client viene eseguito in un browser web. Per natura, le applicazioni devono accettare connessioni da client su reti non sicure. Ciò le espone a una serie di vulnerabilità. Molte web app sono critiche per il business e contengono dati sensibili dei clienti, il che le rende un obiettivo prezioso per gli aggressori e una priorità elevata per qualsiasi programma di sicurezza informatica. A causa del crescente problema della sicurezza delle app, molti fornitori di sicurezza hanno introdotto soluzioni appositamente progettate per proteggere le applicazioni web come le già citate web application firewall (WAF).

C’è poi la sicurezza dell’API (application programming interface), ovvero le interfacce di programmazione delle applicazioni. Rappresentano la base delle moderne applicazioni di microservizi ed è emersa un’intera economia API, che consente alle organizzazioni di condividere dati e accedere a funzionalità software create da altri. Ciò significa che la sicurezza delle API è fondamentale per le organizzazioni moderne. In questo ambito è altrettanto importante citare la sicurezza delle applicazioni cloud native. Si tratta di applicazioni realizzate in un’architettura di microservizi che utilizzano tecnologie come virtual machine (VM), container e piattaforme serverless. La sicurezza cloud native è una sfida complessa, perché le applicazioni native del cloud hanno un gran numero di parti mobili e i componenti tendono ad essere effimeri, spesso demoliti e sostituiti da altri. Ciò rende difficile ottenere visibilità su un ambiente cloud nativo e garantire che tutti i componenti siano sicuri. Le applicazioni cloud native possono trarre vantaggio dagli strumenti di test tradizionali, ma questi strumenti non sono sufficienti. Sono necessari strumenti di sicurezza dedicati, in grado di gestire container e funzioni serverless, segnalare problemi di sicurezza e fornire un ciclo di feedback rapido per gli sviluppatori.