Quella del sistemista informatico è una figura professionale nota a quanti, nell’ambito del proprio lavoro – qualsiasi esso sia – hanno a che fare con computer e dispositivi collegati, ormai presenti in ogni tipo di attività, dalla grande azienda al piccolo ufficio, dal negozio al centro commerciale, dall’ente pubblico alla società privata.

È colui che, più di tutti, in azienda, ha chiara l’infrastruttura IT, conoscendo nel dettaglio ogni singolo dispositivo e sapendo gestire le connessioni tra essi, così come blocchi, guasti e malfunzionamenti che li riguardano.

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E lo vediamo all’opera – solo per citare qualche esempio di intervento – quando, nei luoghi di lavoro, vengono installati i computer, quando ai nuovi dipendenti viene attivato il servizio di posta elettronica oppure quando vengono installati nuovi software. Ma incontriamo da vicino questo professionista dal ruolo ricco e sfaccettato.

Cosa fa il sistemista informatico

Chiamato anche “amministratore di sistema”, il sistemista informatico è responsabile dell’installazione, configurazione e manutenzione ordinaria dei sistemi informatici presenti all’interno di organizzazioni spesso anche di grande complessità, tra cui, ad esempio, imprese e uffici di ogni settore di appartenenza, banche, enti pubblici e data center.

Il suo ruolo, sostanzialmente, prevede la gestione di tutti gli elementi hardware e software, assicurando il puntuale funzionamento delle infrastrutture informatiche, compresi, dunque, PC, stampanti, telefonia Voip, device mobili, server, router, connessioni Internet e Intranet, database e sistemi di posta elettronica.

Ma non solo. Deve possedere anche una conoscenza approfondita circa le finalità con cui tutti i dispositivi e gli apparati di rete vengono utilizzati, in modo da poterne implementare le prestazioni e ottimizzare le risorse a disposizione, in linea con le necessità dell’azienda. Ma vediamone più in profondità compiti e mansioni specifiche.

I compiti e le mansioni

La manutenzione ordinaria dei sistemi informativi include il controllo delle performance, che consiste nel monitorarne l’efficacia, nello svolgere test di routine per verificarne la corretta funzionalità e nell’aggiornare i programmi divenuti ormai obsoleti.

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Ma, in base ai diversi contesti in cui opera, il sistemista informatico può anche occuparsi di sostituire un hard disk danneggiato, di collegare i computer a una rete LAN – Local Area Network o WAN – Wide Area Network, di configurare nuovi account e postazioni di lavoro o di installare un nuovo software.

Tra i suoi compiti, poi, vi sono anche le attività di backup e di predispone di piani di recupero dati per le situazioni di emergenza, nonché – soprattutto nelle aziende più grandi e strutturate – mansioni di help desk, sia da remoto che in sede, per la gestione della manutenzione straordinaria.

Un altro ambito di intervento che lo vede impegnato in prima persona riguarda i processi e le problematiche correlate alla sicurezza dei sistemi informatici e alla privacy relativa ai dati e alle informazioni. Tematiche in merito alle quali è richiesto il suo kwow how e la sua esperienza, in particolare per quanto concerne i firewall e i dispositivi di controllo accessi e tutte quelle operazioni atte a prevenire i rischi di intrusioni illecite nel sistema e a salvaguardare la funzionalità dell’intero apparato informatico aziendale.

Dunque, fanno parte delle sue mansioni anche la configurazione dei sistemi di autenticazione e login, il controllo degli accessi alla rete Internet e Intranet, in modo da proteggere il sistema da minacce informatiche e assicurarsi che tutti i dati presenti al suo interno vengano trattati nel rispetto della normativa sulla privacy e sulla protezione dei dati.

Infine, il sistemista è anche colui che informa lo staff sugli aggiornamenti e sulle modifiche introdotte, provvedendo a formarlo circa l’utilizzo dei nuovi dispositivi hardware e dei nuovi programmi installati.

Come si diventa sistemista

Il sistemista informatico, sia che lavori presso un’azienda o che eserciti la libera professione, ha bisogno – durante il proprio percorso di formazione – di acquisire diverse competenze alle quali, poi, attingere per poter fornire, in modo adeguato, i servizi di cui avranno bisogno i suoi clienti.

Si tratta di competenze ampie e trasversali, che presuppongono la conoscenza approfondita dei protocolli di rete, dei firewall e delle reti informatiche; la comprensione delle dinamiche dell’ambiente IT; la conoscenza di tutti i componenti degli hardware; la capacità di analizzare i flussi di informazione e i software presenti all’interno di un’infrastruttura informatica; la conoscenza delle dinamiche legate alla sicurezza e alla protezione dei dati e, infine, la conoscenza dei sistemi virtuali.

Dunque, è importante scegliere un percorso di studi ad hoc, che preveda la frequenza di Istituti tecnici informatici e di corsi universitari a indirizzo informatico o di ingegneria informatica e dei relativi master di specializzazione.

Tuttavia, questa non è l’unica strada. Ci sono, infatti, sistemisti che si formano attraverso corsi specializzati, al di fuori del classico percorso universitario. Corsi brevi oppure molto articolati, corsi in aula oppure online.

Prima, però, di scegliere un percorso di questo tipo, è raccomandabile accertarsi che esso abbia una durata minima di cinquanta ore, in quanto un tempo inferiore non sarebbe sufficiente a una puntuale introduzione alla materia.

Inoltre, come garanzia della bontà del percorso formativo, è bene che questo sia preparatorio a una certificazione CISCO. In particolare, se si è agli inizi, la certificazione ideale è la CCNA (Cisco Certified Network Associate), attestante le competenze necessarie a installare e configurare apparati di rete e a gestire e risolvere problemi su reti di piccole e medie dimensioni

Quanto guadagna un sistemista?

Da quanto si è detto circa ruolo, mansioni e competenze del sistemista informatico, si evince l’importanza – spesso vitale, per molte organizzazioni – di questa figura così trasversale, alla quale, in molti casi, si chiede di essere reperibile sette giorni su sette, 24 ore al giorno.

Accade che siano le aziende di grandi dimensioni, ossia quelle che si trovano a dover affrontare con più frequenza problemi alle infrastrutture informatiche, a decidere di assumere con regolare contratto una figura di questo tipo, con una retribuzione annua che può variare in base all’esperienza del candidato.

Tra le retribuzioni più basse, quelle di coloro che sono agli esordi della propria carriera, come il sistemista stagista e il sistemista junior, per i quali lo stipendio medio complessivo si aggira attorno ai 23.400 € lordi all’anno.

Un sistemista a metà carriera, invece, con cinque-nove anni di esperienza, può godere di uno stipendio medio di circa 37.800 €, mentre una figura senior – con dieci-venti anni di esperienza alle spalle – guadagna mediamente 56.700 € e, infine, colui che si trova a fine carriera, cioè con più di venti anni di esperienza, può attendersi una retribuzione media complessiva di circa 64.700 € l’anno.

Difficile quantificare il guadagno di coloro che, invece, scelgono la libera professione, in quanto il compenso, in questo caso, varia in base a diversi fattori, tra cui ricordiamo la durata dell’intervento stesso, l’esperienza del sistemista (chi è sul campo da molti anni, è autorizzato a chiedere compensi più alti) e la complessità della problematica da risolvere (ad esempio, un intervento spinoso può richiedere più tempo e competenze molto specifiche).

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