Con il numero crescente di dati diviene sempre più necessaria la loro archiviazione. La gestione dello storage diviene così un elemento fondamentale nel processo di digital transformation


La gestione dello storage (più conosciuta come storage management) è un processo che consente agli utenti di ottimizzare l’uso dei dispositivi di archiviazione e di proteggere l’integrità dei dati indipendentemente dal supporto su cui risiedono. Data l’importanza assunta dai dati si può comprendere come questo aspetto abbia un valore enorme. IDC stima che la “Global StorageSphere” – la base installata totale di capacità archiviata – abbia raggiunto 7,9 zettabyte nel 2021 e crescerà a un tasso di crescita annuo composto di circa il 19% fino al 2025. Ciò equivale a più di 16 ZB di capacità archiviata.

Una gestione efficace è fondamentale per garantire che le organizzazioni utilizzino le risorse di storage in modo efficace e che archivino i dati in modo sicuro in conformità con le policy aziendali e le normative in atto. A quest’ultimo proposito va ricordato il GDPR, che richiede diversi requisiti di data storage per tutte le soluzioni di base per le aziende che trattano dati di cittadini dell’UE, comprese le aziende che non operano in Unione Europea, ma che elaborano o archiviano dati di qualsiasi persona residente.

Risorsa preziosa, lo storage management consegue vantaggi ma, come vedremo, anche sfide da considerare.

Cos’è lo storage management

Lo storage management si riferisce alla gestione delle apparecchiature di archiviazione dei dati utilizzate per archiviare i dati generati. Ha a che fare con software e processi che migliorano le prestazioni delle risorse di archiviazione dei dati. Questi processi aiutano le aziende ad archiviare più dati sull’hardware esistente, ad accelerare il loro recupero, a prevenirne la perdita, a soddisfare i requisiti di conservazione e a ridurre le spese IT.

Le tecniche di storage management possono essere applicate su più livelli: si va dall’archiviazione primaria (primary storage), al backup fino alla archived storage.

Lo storage primario si riferisce ai dispositivi o supporti che conservano la memoria per brevi periodi di tempo mentre un computer è in funzione.

L’archiviazione di backup conserva copie dei dati di archiviazione primaria da utilizzare nel ripristino di emergenza.

Archived storage contiene, invece, dati obsoleti o utilizzati raramente che devono essere conservati per conformità o continuità aziendale.

Il compito della gestione dell’archiviazione dei dati include anche il provisioning e la configurazione delle risorse, dei dati strutturati e non strutturati e la valutazione di come le esigenze potrebbero cambiare nel tempo. Il provisioning dello storage è una tecnica di gestione che assegna capacità di storage a server, computer, macchine virtuali e altri dispositivi. Può utilizzare l’automazione per allocare spazio di archiviazione in un ambiente di rete.

L’intelligent storage management utilizza policy e algoritmi software per automatizzare il provisioning (e il deprovisioning) delle risorse di storage, monitorando continuamente l’utilizzo dei dati e ribilanciando il posizionamento dei dati senza richiedere intervento umano.

Tra le varie modalità di archiviazione vanno considerate anche quelle su nastro e in cloud.

L’archiviazione offline, ad esempio nel backup su nastro, non connessa a una rete è un modo efficace per mantenere i dati al sicuro. Il principio è semplice: se gli aggressori non riescono a raggiungere i dati, non possono danneggiarli.

Sebbene non sia possibile mantenere tutti i dati offline, questo tipo di archiviazione è un aspetto importante di una solida strategia di sicurezza dell’archiviazione.

Un altro aspetto è l’archiviazione off-site, una forma della quale è il cloud storage, elemento da considerare nel processo di cloud migration.

Perché è così importante

Un’efficace gestione dell’archiviazione è fondamentale per garantire l’integrità, l’accessibilità e la sicurezza dei dati, specialmente quelli critici, che possono avere un impatto significativo sul successo e sulla reputazione di un’azienda o organizzazione.

I dati sono la linfa vitale di molte aziende e organizzazioni. Contiene informazioni importanti su clienti, prodotti, vendite, finanze e altro ancora. La perdita di questi dati può avere conseguenze pesanti, sia dal punto di vista finanziario che per la reputazione dell’organizzazione.

Secondo l’IBM Cost of a Data Breach Report 2023, il costo medio globale di una violazione dei dati nel 2023 è stato di 4,45 milioni di dollari, il 15% in più rispetto al 2020.

Sebbene l’archiviazione dei dati può risultare costosa, soprattutto quando la quantità di dati aumenta, una gestione efficace dello storage può aiutare a ottimizzare l’uso dei dati, riducendo i costi e rendendo più efficiente l’uso delle risorse.

Una gestione efficace dell’archiviazione dei dati può contribuire a garantire la conformità a tali normative ed evitare potenziali sanzioni legali e finanziarie.

Da qui si comprende l’importanza di una politica di archiviazione (storage policy) dei dati efficace, così da garantire che un’organizzazione archivi in ​​modo sicuro tutti i dati e le informazioni e possa recuperarli quando necessario. L’archiviazione dei dati è un’attività aziendale essenziale e un’adeguata policy fornisce il quadro e la direzione per le procedure di archiviazione e le buone pratiche.

L’importanza di una corretta gestione di archiviazione dei dati e di data management permette un ottimale accesso e recupero dei dati. Se i dati sono organizzati, etichettati e archiviati in modo adeguato ciò facilita la ricerca e il recupero.

Infine, un idoneo storage management è essenziale per mantenere la sicurezza dei dati. Può contribuire a garantire che i dati siano protetti da accessi non autorizzati, furti e altre minacce in termini di cybersecurity.

I vantaggi dello storage management

Quali sono i vantaggi offerti dalla gestione dell’archiviazione? Un primo, importante, vantaggio è il risparmio di tempo. Le strategie di storage management consentono a chi ne usufrisce (dipendenti, professionisti ecc.) di ottenere rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. Grazie a un ottimale storage management e la gestione stessa dei dati è possibile organizzare i propri dati e migliorare anche la velocità di trasferimento, consentendo di scaricarli e caricarli rapidamente, risparmiando una notevole quantità di tempo che può essere investito in altre attività aziendali fondamentali. Ciò diventa sempre più critico, man mano che i set di dati diventano più grandi e i file di grandi dimensioni richiedono molto tempo per essere trasferiti.

Le organizzazioni possono ridurre drasticamente la quantità di spazio di storage utilizzato adottando metodi di gestione adeguati. Se queste strategie vengono implementate, enti e aziende possono comprendere meglio le proprie esigenze di storage, consentendo loro di spendere solo ciò che è necessario ottenendo così un risparmio sui costi significativo.

I sistemi deputati alla gestione dello storage garantiscono la sicurezza dei dati proteggendoli da accessi non autorizzati e da conseguenti furti o perdite di dati. Le organizzazioni possono garantire che i dati sensibili siano archiviati nelle posizioni giuste e protetti da soggetti esterni implementando una strategia di gestione dello storage. Inoltre, la data storage management comporta spesso la creazione di un piano di ripristino in caso di blackout o di eventi disastrosi.

Ulteriori vantaggi comprendono anche una maggiore affidabilità, utilizzo ottimizzato delle risorse, una più semplice scalabilità e maggiore flessibilità.

Quali sono le diverse tecniche di storage management

Vi sono vari tipi di gestione dell’archiviazione. Va segnalato, per esempio, il software di gestione delle risorse di storage (Storage resource management software), che fornisce agli amministratori una visione unificata delle prestazioni complessive del proprio ambiente di storage, contribuendo a ridurre al minimo i tempi di inattività e a massimizzare le prestazioni dell’infrastruttura di archiviazione.

Il multiprotocol storage array supporta l’archiviazione di blocchi, di oggetti e di file, garantendo una grande flessibilità nella configurazione dell’unità per supportare una varietà di applicazioni.

Il cloud ibrido rappresenta un ulteriore approccio alla gestione dello storage. Prevede sia un’infrastruttura on-premise (private cloud) che off-premise (cloud pubblico). Nella maggior parte dei casi, le aziende integrano i dati utilizzati di frequente sui sistemi di storage interni inserendo dati archiviati o inattivi o informazioni per il pubblico generale sul cloud pubblico.

La deduplicazione dei dati è un processo che elimina le copie eccessive dei dati e riduce significativamente i requisiti di capacità di archiviazione. Può essere eseguita come processo in linea mentre i dati vengono scritti nel sistema di storage e/o come processo in background per eliminare i duplicati dopo che i dati sono stati scritti su disco.

Tra le varie possibilità da considerare c’è anche il Disaster Recovery as a Service (DRaaS) o anche l’object storage (storage basato su oggetti), approccio per affrontare e manipolare l’archiviazione dei dati come unità discrete, chiamate oggetti. Lo storage scalabile (scale-out storage) è un approccio all’archiviazione in cui diverse macchine o nodi più piccoli sono connessi e configurati per agire come un’unica unità logica. Quando un sistema a scalabilità orizzontale si avvicina al limite di storage, è possibile aggiungere facilmente un altro nodo per aumentare la capacità.

Alcune best practice

Per ottenere un ritorno tangibile dallo storage management ci sono vari modelli virtuosi di cui tenere conto.

Una buona pratica è sfruttare lo storage a più livelli. Ogni azienda dispone di diversi tipi di dati e applicazioni e ciascuno fornisce un valore diverso alla propria attività. Una struttura di storage a più livelli allinea l’archiviazione al valore aziendale di ogni tipo di dati e applicazione.

Questo permetterà di gestire in maniera più snella ed efficiente la gestione dell’archiviazione.

Un’altra best practice è analizzare i carichi di lavoro delle applicazioni. Una volta implementata una struttura di storage a più livelli, è bene gestirla inserendo con la dovuta attenzione i dati e le applicazioni idonee: solo così avrà senso e funzionalità lo storage multi livello. Per prendere le decisioni più consapevoli su dove archiviare i dati, è bene un’analisi approfondita del carico di lavoro dell’applicazione.

Un altro aspetto da considerare è che man mano che le aziende crescono, creano inevitabilmente aree di storage costose e inefficienti. Per organizzarle e consolidarle, è necessario convogliarle in un’unica soluzione definita storage pool, che combina molti dischi fisici in un grande spazio di archiviazione, assicurando il miglioramento delle operazioni con costi inferiori.

Il passaggio da backup su nastro a disco è un aspetto considerato, ma anche il processo inverso. Sebbene il nastro sia apparentemente poco costoso, comporta costi elevati di manodopera e mezzi di comunicazione. Tuttavia, se si incorpora il disco nel processo di backup e ripristino, è possibile implementare una strategia di backup efficace che riduca i costi IT, semplifichi il processo di backup/ripristino e riduca la complessità e il lavoro associati alla protezione dei dati. Per questo è possibile pensare a una strategia chiamata disk staging (traducibile come gestione temporanea del disco). I backup basati su disco consentono al software di backup di funzionare normalmente durante la prima scrittura dei dati su disco. Una volta sul disco, i dati di cui è stato eseguito il backup vengono clonati su nastro, permettendo così di archiviare su nastro solo i file effettivamente importanti per l’archiviazione.

Un’ulteriore best practice riguarda l’applicazione di strumenti di gestione automatizzata dello storage. L’acquisizione dello spazio di archiviazione rappresenta solo una minima parte dell’investimento complessivo nello spazio di archiviazione. La manodopera coinvolta nella gestione dello storage per tutta la sua durata supera di parecchie volte il costo di acquisizione. Inoltre, la semplice memorizzazione dei dati non è sufficiente; le aziende devono anche individuare e recuperare i dati in modo efficiente. Sfortunatamente, man mano che lo spazio di archiviazione aumenta, aumenta anche il compito di amministrarlo manualmente. Qui entrano in gioco i software di storage management. Essi permettono di automatizzare il processo di gestione dell’archiviazione, contribuendo a ridurre i costi IT consentendo agli amministratori dello storage di lavorare in modo più efficiente. Riducono inoltre i potenziali errori e consentono agli amministratori di gestire più spazio di archiviazione in modo più efficace, anche se la quantità di spazio di archiviazione aumenta progressivamente.

Le sfide dello storage management

La gestione dello storage affronta una prima, notevole sfida: l’aumento enorme di dati

che devono e dovranno essere archiviati.

A questa prima criticità se ne dovrà affrontare un’altra, già da tempo presente: la disomogeneità di formato dei dati. Le organizzazioni abilitate al digitale devono archiviare e gestire dati di diverso tipo provenienti da varie fonti. In generale si tratta di dati strutturati e non strutturati, questi ultimi costituiscono circa l’80% del volume totale dei dati.

Altra sfida: la difformità di supporti da cui provengono i dati. Parliamo di ERP, CRM, database, server interni e cloud, supporti diversi che costituiscono spesso ostacoli per la classificazione ed elaborazione dati su una piattaforma uniforme e per un loro utilizzo per svolgere analisi e prendere decisioni.

Sviluppare una strategia e implementare una solida soluzione di storage management per archiviare i dati a lungo termine, classificare e accedere a questa diversità di dati è un compito complesso e costoso.

Infine, va considerato che spesso ci si deve rapportare con un’architettura IT legacy. Essa rappresenta una delle ulteriori sfide di gestione dei dati che affliggono l’archiviazione e la gestione dei dati. Pur obsolete, tali architetture non vengono sostituite perché l’azienda o l’ente considera proibitivo l’esborso economico necessario.