Il quadro normativo europeo in materia di whistleblowing ha subito significative evoluzioni. La Direttiva UE 2019/1937 obbliga le aziende private con più di 50 dipendenti a implementare canali sicuri e anonimi per le segnalazioni, garantendo protezione contro ritorsioni per i whistleblower (coloro che fanno segnalazioni di irregolarità o denunciano illeciti)


Il concetto di whistleblowing, traducibile in italiano come “segnalazione di irregolarità”, anche nella sua forma più grave di “denuncia di illeciti”, sta acquistando un’importanza crescente nel panorama aziendale, tanto nelle grandi corporazioni quanto, ora più che mai, nelle piccole e medie imprese (PMI).

Questa pratica consiste nel segnalare all’interno dell’organizzazione, oppure a entità esterne, comportamenti illeciti, non etici o contrari alle policy interne all’organizzazione aziendale e/o a specifiche norme esterne. Vediamo più in dettaglio di che si tratta e perché la nuova normativa europeo in materia di whistleblowing coinvolge anche le PMI, che devono ora adeguarsi.

Introduzione alla disciplina del Whistleblowing

Il whistleblowing, conosciuto in Italia come “segnalazione di irregolarità”, è una pratica sempre più rilevante nel mondo aziendale. Originariamente associato alle grandi multinazionali, oggi trova applicazione anche nelle piccole e medie imprese (PMI), riconoscendone il valore fondamentale nella gestione etica e trasparente degli affari.

In termini generali, il whistleblowing implica la segnalazione, da parte di dipendenti o collaboratori di un’azienda, di comportamenti illeciti, non etici o contrari alle norme e ai principi interni ed esterni dell’organizzazione. Queste segnalazioni possono riguardare varie forme di scorrettezza, come frodi, corruzione, violazioni della sicurezza, abuso di potere, discriminazioni e disuguaglianze, o qualsiasi altra pratica dannosa per l’azienda o per la società in generale.

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L’importanza del whistleblowing non si limita al solo aspetto morale. Le segnalazioni consentono alle imprese di identificare e correggere rapidamente problemi interni, prevenendo potenziali danni finanziari, legali e di reputazione. Un efficace sistema di whistleblowing, infatti, può fungere da deterrente per comportamenti non conformi, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più sicuro, equo e rispettoso.

La crescente attenzione verso il whistleblowing è in parte motivata dall’aumento della consapevolezza circa gli impatti che le pratiche aziendali possono avere sulla società e sull’ambiente. In un’epoca in cui i consumatori e gli stakeholder sono sempre più attenti alla responsabilità sociale delle imprese, adottare politiche di whistleblowing trasparenti e affidabili diventa un fattore chiave per costruire e mantenere la fiducia del pubblico.

Al contempo, il contesto normativo internazionale si è evoluto per offrire maggiori tutele ai whistleblower, riconoscendone il ruolo cruciale nella prevenzione e nel contrasto di comportamenti illeciti all’interno delle organizzazioni. Queste normative mirano a proteggere i segnalanti da ritorsioni, garantendo loro anonimato e sicurezza, elementi fondamentali per incentivare la segnalazione di irregolarità.

In sostanza, il whistleblowing si afferma come un pilastro della governance aziendale moderna, uno strumento indispensabile per garantire integrità, trasparenza e responsabilità. L’integrazione di questo sistema nelle PMI rappresenta un passo avanti significativo verso un’economia più etica e sostenibile.

Cos’è il whistleblowing e perché è importante per le aziende

Il whistleblowing si rivela uno strumento cruciale per garantire trasparenza e integrità all’interno delle aziende.

È un concetto chiave nella gestione aziendale contemporanea. Si riferisce all’atto di rendere note, da parte di dipendenti o collaboratori, situazioni di illecito o di comportamenti non etici all’interno di un’organizzazione. Queste segnalazioni possono rivelare frodi, corruzione, violazioni di normative, pratiche non sicure, abusi o altre attività dannose sia per l’azienda sia per la società.

Per le aziende, adottare un solido meccanismo di whistleblowing è fondamentale per diversi motivi. In primo luogo, esso consente di identificare e affrontare problemi interni prima che questi si trasformino in crisi maggiori. Ad esempio, una segnalazione tempestiva può prevenire frodi estese o evitare incidenti di sicurezza, salvaguardando così l’integrità e le risorse dell’azienda.

In secondo luogo, un sistema efficace di whistleblowing è indicativo di un’organizzazione che valorizza la trasparenza e l’etica. Questo non solo migliora il clima interno e aumenta la fiducia dei dipendenti, ma rafforza anche l’immagine dell’azienda agli occhi degli stakeholder esterni come clienti, fornitori e investitori. In un’epoca in cui la responsabilità sociale d’impresa è sempre più valutata, avere una cultura aziendale aperta e responsabile può essere un significativo vantaggio competitivo.

Inoltre, il whistleblowing aiuta a prevenire sanzioni legali e finanziarie. Molti casi di non conformità alle normative possono portare a pesanti multe e a danni reputazionali. Un sistema proattivo di segnalazione interna permette di intervenire prima che queste violazioni diventino di dominio pubblico e causino conseguenze legali o finanziarie gravi.

Infine, incoraggiare la segnalazione di irregolarità dimostra un impegno verso la creazione di un ambiente di lavoro etico e rispettoso. I dipendenti che si sentono sicuri nel segnalare problemi sono generalmente più impegnati e soddisfatti, contribuendo così a creare un ambiente lavorativo più positivo e produttivo.

In conclusione, il whistleblowing non è solo una misura di protezione, è un elemento essenziale della strategia aziendale per costruire una cultura organizzativa forte, etica e trasparente. Le aziende che lo integrano efficacemente sono meglio posizionate per gestire i rischi, rafforzare la loro reputazione e assicurare una crescita sostenibile.

Le nuove normative europee, obblighi per le aziende con più di 50 dipendenti

Con la Direttiva UE 2019/1937, nota anche come la Direttiva sulla protezione dei whistleblower, l’Europa ha segnato un punto di svolta nella protezione dei segnalanti di irregolarità. Questa legislazione obbliga le aziende private di dimensioni medie (ovvero quelle con un organico compreso tra i 50 e i 249 dipendenti) a istituire canali di segnalazione che garantiscano la riservatezza dell’identità dei whistleblower e a mettere in atto misure per la loro protezione da ritorsioni.

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La Direttiva stabilisce che ogni azienda deve creare un sistema interno per ricevere e gestire le segnalazioni di violazioni del diritto dell’Unione in ambiti quali la lotta contro il riciclaggio di denaro, la protezione dei dati personali, la sicurezza dei prodotti e la protezione degli interessi finanziari dell’UE. L’obiettivo è incoraggiare i dipendenti a segnalare potenziali rischi o illeciti internamente, prima di rivolgersi a canali esterni, dando alle aziende la possibilità di intervenire e correggere la situazione in modo tempestivo.

L’importanza di queste normative risiede nel fatto che, oltre a promuovere un ambiente di lavoro più sicuro ed equo, esse spingono le aziende a essere più vigili e proattive nella gestione del rischio. La conformità richiede non solo l’implementazione di procedure tecniche, ma anche un cambiamento culturale che valorizzi l’integrità e la trasparenza.

Inoltre, le nuove normative rafforzano il concetto di responsabilità e accountability aziendale, richiedendo che vi sia una chiara catena di responsabilità per la gestione delle segnalazioni e che le informazioni vengano trattate in modo confidenziale e protetto. Questo approccio garantisce che i segnalanti possano esercitare i loro diritti senza paura di ritorsioni, sapendo che le loro preoccupazioni saranno ascoltate e indagate adeguatamente.

Le aziende con un organico tra i 50 e i 249 dipendenti sono ora chiamate ad adeguarsi a questa normativa. Ciò implica non solo l’implementazione di sistemi di segnalazione adeguati ma anche la formazione del personale sull’importanza del whistleblowing e sui meccanismi di protezione dei segnalanti.

Per le PMI, l’adeguamento alla Direttiva richiede un impegno significativo. Devono sviluppare politiche chiare, formare il personale sui loro diritti e responsabilità e, soprattutto, creare una cultura aziendale che incoraggi la segnalazione di comportamenti scorretti. Mentre l’adattamento può sembrare arduo, i benefici di lungo termine in termini di fiducia, etica aziendale e prevenzione di danni ben più gravi sono incommensurabili.

L’introduzione del whistleblowing nelle PMI rappresenta un’importante sfida ma anche un’opportunità significativa. Le aziende che sapranno integrare efficacemente questi meccanismi nella loro cultura aziendale potranno beneficiare di una maggiore fiducia da parte di clienti, fornitori e dipendenti, nonché di una miglior gestione dei rischi interni. In un mondo aziendale sempre più interconnesso e attento all’etica, il whistleblowing si configura come uno strumento fondamentale per le imprese che vogliono distinguersi e prosperare nel lungo termine.